lunedì 10 luglio 2023

Come si fa in un giorno a costruire la vita? - Silvano Agosti

 da: Il discorso tipico dello schiavo.

«Uno degli aspetti più micidiali dell’attuale “cultura” è di far credere che sia l’unica cultura, invece è semplicemente la peggiore.

Gli esempi sono nel cuore di ognuno, per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni a settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto e della macchinetta?

Mentre fino a ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso:
pensa a questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perchè non ne avrò un altra, ho solo questa, e loro mi fanno andare a lavorare sei giorni a settimana e mi lasciano un miserabile giorno per fare cosa?
Come si fa in un giorno a costruire la vita?

Allora intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero, perchè sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire.
Deve sempre pensare con una coscienza perfetta:
questi stanno rubandomi la vita in cambio di 2 milioni e mezzo (vecchie lire) al mese bene che vada, mentre io sono un capolavoro il cui valore inenarrabile.
Non capisco perchè un quadro di Van Gogh debba valere 77 miliardi e un essere umano 2 milioni e mezzo al mese bene che vada.

Secondo me poi siccome c’è un parametro che… con le nuove tecnologie i profitti sono aumentati almeno 100 volte, l’orario di lavoro doveva diminuire almeno 10 volte, invece no, l’orario di lavoro è rimasto intatto.
Oggi so che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla Natura.

Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella di fare l’Amore, e immagina che tu vivi in un sistema politico economico e sociale dove le persone sono obbligate con quello che le sorveglia a fare l’amore 8 ore al giorno: sarebbe una vera tortura.
Quindi perchè non deve essere la stessa cosa per il Lavoro, che non è certamente più gradevole che fare l’Amore.

Per esempio il fatto che la gente vada a lavorare 6 giorni a settimana… certo ciò il mitra alla nuca lo faccio, perchè faccio il discorso: “Meglio leccare il pavimento o morire?”.
Meglio leccare il pavimento.
Ma quello che è orrendo in questa cultura è che “leccare il pavimento” è diventata addirittura un’aspirazione.
Capisci?
Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e deve essere pure grato a chi gli fa leccare il pavimento.
Capisci?
Tutto ciò è oggettivamente mostruoso.
Ma la dove la coscienza produce coscienza, tutto ciò è effettivamente mostruoso.

– Si vabbè ma ormai è irreversibile la situazione.
Si tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime perchè è tipico dello schiavo.
Lo schiavo difende il padrone, mica lo combatte.
Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede, quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.

Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso, quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te che gli avrà detto:
“Eh se…sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno mo arrivi te a dire questa stronzata!
Come farai a spiegarlo a tutti gli esseri umani?”
E lui: “Non è affar mio signori…”
“Allora guarda noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così tutto torna nell’ordine delle cose”.
Hai capito?

Perché tutto l’Occidente vive in un’area di beneficio perchè sta rubando 8 decimi dei beni del resto del mondo.
Quindi non è che noi stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina,…
No, è un sistema politico che sa rubare 8 decimi a tre quarti di mondo e che da un po’ di benessere a un quarto di mondo, che siamo noi.
Quindi Signori miei o ci si sveglia o si fa finta di dormire o bisogna accorgersi che siete tutti morti.»







mercoledì 3 maggio 2023

Siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi.


«La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è di essere potenti al di là di ogni misura.
E' la nostra Luce non la nostra Oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il Mondo.
Non c'è nulla di illuminante nel richiudersi in se stessi, così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi: non è solo in alcuni di noi, è in tutti noi!
Se noi lasciamo la nostra Luce splendere, inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.»



domenica 29 gennaio 2023

Vite rubate













Inizio a non percepire più il senso.
Inizio ad avvertire il silenzio.
Lungo la strada perdiamo le persone che più abbiamo amato,
quelle che davvero contano,
quelle che hanno guidato i nostri passi
e riscaldato il nostra anima.
Le loro voci continuano a risuonarci dentro,
ogni volta più profonde,
ci rincorrono in ogni angolo della nostra esistenza,
senza pietà,
senza la possibilità di cambiare una parola sbagliata,
senza poter rimediare ad un errore,
senza un ultimo abbraccio di pace.
Se il senso della Vita è viverla,
in un mondo che ha perso la ragione,
la Vita è una corsa in cui tutti ti percuotono ad ogni angolo
illudendoti che i raggi di sole siano tepore
e le notti buie, l'ombra delle stelle.
Le mete sono traguardi per lo più irraggiungibili,
e le vittorie evanescenti.
La Vita continua a scivolarti tra le dita
e tu continui ad esistere soltanto.
Inizio a non percepire più il senso.
Inizio ad avvertire l'imbroglio.
Inizio a sentire freddo.

venerdì 13 gennaio 2023

«Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Osate cambiare, cercate nuove strade!»


Oggi un'allieva, inavvertitamente mi ha fatto lo sgambetto e sono finito lungo disteso per terra, cercando di salvare la cassetta dei cellulari dei miei allievi, che stringevo in braccio.

Una botta sul ginocchio a cui, sul momento, non ho dato importanza, anche se dopo qualche ora il dolore si è fatto sentire.

MA NON é QUESTO IL PUNTO.

Al momento della caduta era presente tutta la classe ammassata alla porta dell'aula in attesa che io l'aprissi.
La reazione di tutti è stata: RIDERE.
Nessuno che si sia preoccupato di aiutarmi a rialzarmi.
Solo dopo che l'ho chiesto qualcuno mi ha tenuto la cassetta dei cellulari che ancora stringevo scrupolosamente a me e solo un'allieva rimasta indietro, dopo che tutti se ne sono andati tra l'ilarità generale, ha abbozzato «tutto Ok, prof?».

 Il nostro compito è individuare le cause e scardinarle, prima che sia troppo tardi. Purtroppo è almeno un trentennio che si corre verso il disastro, fischiettando.
Oggi iniziamo a percepire il muro che ci attende alla fine della corsa impazzita, se non abbiamo il coraggio, la consapevolezza e la determinazione di cambiare rotta.
Purtroppo i macchinisti stanno gonfiando la caldaia di carbone e hanno i mezzi per saltare dal treno, quando lo riterranno troppo pericoloso.

Anche la tecnologia ha una grande fetta di responsabilità, ma dietro ad ogni bit c'è la mente umana che ha perso il senso della misura e dell'utilità sociale, avida solo di potere e denaro.
Il risultato sono giovani tecnodipendenti, che stanno perdendo progressivamente le competenze manuali, le abilità neurologiche e le basi fondamentali della vita sociale ed empatica.
Un disastro annunciato, che una società opulenta e irretita dall'ostentata brama di comodità, non ha saputo prevenire e arrestare.

In questi ultimi anni hanno testato con successo la remissività dei popoli e il prossimo futuro sarà all'insegna di nuovi e più invasivi attacchi ai diritti umani e sociali, con l'unico scopo di mantenere e aumentare i privilegi di pochi sulle masse narcotizzate da armi di distrazione, ben rodate ed efficaci.
Mi dispiace per i miei figli e per tutti i giovani che dovranno affrontare un mondo dispotico, privi della memoria storica che li aiuti a comprendere quanto di malvagio gli verrà inflitto e depauperati della capacità critica che li renderà fieri di sostenere i propri carnefici.

La speciazione verso nuove forme di comunità e di socialità sarà l'unica salvezza.

«Molti uomini hanno vita di quieta disperazione. Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Osate cambiare, cercate nuove strade!» Prof. Keating



martedì 13 dicembre 2022

2009 (Le cicale e le stelle) - Lucio Dalla




Chi l'avrebbe detto mai che per essere felici
bastava stare un poco senza amore.

O non pensarci più ma guardarlo freddamente
come uno che non vede e che non sente, sente

Bloccando il malcontento degli organi vitali
si riesce a teorizzare all'infinito
non ci si tocca mai nemmeno con un dito
nosì si va tranquilli tra la gente

Ormai ci si abbandona solo ai calcoli perfetti
al football e alla noia degli oggetti
non ci si ferma più non si muore veramente
al brivido sottile di due occhi, 
di due occhi mescolati tra la gente

Noi nel silenzio della notte
ci fermiamo ed ascoltiamo le cicale delle stelle

Noi volevamo avere tutto, tutto quanto calcolato
fino a quando abbiam perduto anche il tempo per un bacio
le lenzuola scompigliate, i silenzi telefonici
le promesse bisbigliate.

Senti io ti parlo ma non mi senti
Urlo forte ma non mi senti
Se muoio tu non mi senti
Ecco vedi siamo soli nel silenzio della notte
a guardare, ad ascoltare le cicale delle stelle

Chi l'avrebbe detto mai non riesco più a vederti
Son passati già degli anni e non telefoni
Chissà se ci sei più, se esisti veramente
Brivido sottile di due occhi mescolati tra la gente

Noi volevamo avere tutto, tutto quanto calcolato
fino a quando abbiam perduto anche il tempo per un bacio
le lenzuola scompigliate, i silenzi telefonici
le promesse bisbigliate

Senti io ti parlo ma non mi senti
Urlo forte ma non mi senti
Se io muoio tu non mi senti
Ecco vedi siamo soli
Nel silenzio della notte, nel silenzio della notte
a guardare, ad ascoltare a guardare, ad ascoltare
Nel silenzio della notte, ...



lunedì 12 dicembre 2022

GLI INVISIBILI - il docufilm

Le testimonianze delle persone che hanno subito gli effetti avversi del vaccino covid19 e dei medici e professionisti che alla vigilia di una possibile introduzione di una “quarta dose” obbligatoria per tutti lanciano un messaggio chiaro: non si può forzare in nessun modo l’essere umano all’inoculazione o all’assunzione di sostanze potenzialmente dannose e talvolta letali.

Il fine è quello dell’adesione di massa ad una campagna vaccinale anticovid che lascia però molti dubbi, sia per il reale funzionamento dei sieri, sia per le innumerevoli reazioni avverse agli stessi.

Si parla, solo per l’Europa, di milioni di reazioni avverse, anche gravi e di migliaia di decessi tutti documentati, di cui i media mainstream non parlano o parlano in minima parte, minimizzando la portata reale del fenomeno.

La sensazione è che le istituzioni vogliano quasi far sparire queste persone rendendole invisibili.