domenica 29 gennaio 2023

Vite rubate













Inizio a non percepire più il senso.
Inizio ad avvertire il silenzio.
Lungo la strada perdiamo le persone che più abbiamo amato,
quelle che davvero contano,
quelle che hanno guidato i nostri passi
e riscaldato il nostra anima.
Le loro voci continuano a risuonarci dentro,
ogni volta più profonde,
ci rincorrono in ogni angolo della nostra esistenza,
senza pietà,
senza la possibilità di cambiare una parola sbagliata,
senza poter rimediare ad un errore,
senza un ultimo abbraccio di pace.
Se il senso della Vita è viverla,
in un mondo che ha perso la ragione,
la Vita è una corsa in cui tutti ti percuotono ad ogni angolo
illudendoti che i raggi di sole siano tepore
e le notti buie, l'ombra delle stelle.
Le mete sono traguardi per lo più irraggiungibili,
e le vittorie evanescenti.
La Vita continua a scivolarti tra le dita
e tu continui ad esistere soltanto.
Inizio a non percepire più il senso.
Inizio ad avvertire l'imbroglio.
Inizio a sentire freddo.

venerdì 13 gennaio 2023

«Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Osate cambiare, cercate nuove strade!»


Oggi un'allieva, inavvertitamente mi ha fatto lo sgambetto e sono finito lungo disteso per terra, cercando di salvare la cassetta dei cellulari dei miei allievi, che stringevo in braccio.

Una botta sul ginocchio a cui, sul momento, non ho dato importanza, anche se dopo qualche ora il dolore si è fatto sentire.

MA NON é QUESTO IL PUNTO.

Al momento della caduta era presente tutta la classe ammassata alla porta dell'aula in attesa che io l'aprissi.
La reazione di tutti è stata: RIDERE.
Nessuno che si sia preoccupato di aiutarmi a rialzarmi.
Solo dopo che l'ho chiesto qualcuno mi ha tenuto la cassetta dei cellulari che ancora stringevo scrupolosamente a me e solo un'allieva rimasta indietro, dopo che tutti se ne sono andati tra l'ilarità generale, ha abbozzato «tutto Ok, prof?».

 Il nostro compito è individuare le cause e scardinarle, prima che sia troppo tardi. Purtroppo è almeno un trentennio che si corre verso il disastro, fischiettando.
Oggi iniziamo a percepire il muro che ci attende alla fine della corsa impazzita, se non abbiamo il coraggio, la consapevolezza e la determinazione di cambiare rotta.
Purtroppo i macchinisti stanno gonfiando la caldaia di carbone e hanno i mezzi per saltare dal treno, quando lo riterranno troppo pericoloso.

Anche la tecnologia ha una grande fetta di responsabilità, ma dietro ad ogni bit c'è la mente umana che ha perso il senso della misura e dell'utilità sociale, avida solo di potere e denaro.
Il risultato sono giovani tecnodipendenti, che stanno perdendo progressivamente le competenze manuali, le abilità neurologiche e le basi fondamentali della vita sociale ed empatica.
Un disastro annunciato, che una società opulenta e irretita dall'ostentata brama di comodità, non ha saputo prevenire e arrestare.

In questi ultimi anni hanno testato con successo la remissività dei popoli e il prossimo futuro sarà all'insegna di nuovi e più invasivi attacchi ai diritti umani e sociali, con l'unico scopo di mantenere e aumentare i privilegi di pochi sulle masse narcotizzate da armi di distrazione, ben rodate ed efficaci.
Mi dispiace per i miei figli e per tutti i giovani che dovranno affrontare un mondo dispotico, privi della memoria storica che li aiuti a comprendere quanto di malvagio gli verrà inflitto e depauperati della capacità critica che li renderà fieri di sostenere i propri carnefici.

La speciazione verso nuove forme di comunità e di socialità sarà l'unica salvezza.

«Molti uomini hanno vita di quieta disperazione. Non vi rassegnate a questo! Ribellatevi! Osate cambiare, cercate nuove strade!» Prof. Keating