mercoledì 30 gennaio 2008

Web 2.0: le social network, blog e comunity per socializzare in rete

WEB 2.0

Nel Web 2.0 si produce innanzitutto molto più contenuto: la disponibilità di strumenti di pubblicazione di semplice utilizzo, come i blog o i CMS, permette a chiunque ne abbia voglia di pubblicare storie, notizie e pensieri senza conoscere una riga di linguaggio HTML.

La diffusione di siti di condivisione di materiale multimediale lascia a chiunque la facoltà di rendere disponibili foto e video. Le risorse pubblicate vengono, la maggior parte delle volte, condivise e lasciate libere di combinarsi sul Web.

La maggiore partecipazione degli utenti consente inoltre di dare vita a vere e proprie forme di intelligenza collettiva. La Folksonomy, ad esempio, ossia il metodo attraverso il quale gli utenti stessi catalogano le risorse incontrare sul Web attraverso parole chiave.

Oppure i Wiki, strumenti online che favoriscono la creazione di contenuti condivisi di cui il frutto maggiore è la nota enciclopedia gratuita Wikipedia. O ancora i social network alla MySpace in cui utenti da tutto il mondo condividono la propria vita quotidiana.



IL SOCIAL NETWORK
Per anni ci si è accontentati di stabilire rapporti sociali "casuali" attraverso chat, forum e sistemi di messaggistica istantanea. Oggi il navigatore è attivo e ha coscienza del proprio ruolo nel Web: cerca pertanto strade diverse per affermare la propria esistenza digitale.
Sfruttando le enormi potenzialità di collegamento, la rete si pone così un obiettivo molto più ambizioso: interpretare il bisogno primario dell’uomo di comunicare e stabilire relazioni tra persone.Cardine di questo nuovo umanesimo digitale è il concetto di social network. Realtà come LinkedIn, FaceBook, Orkut, LastFm o Myspace rappresentano aggregati di persone con interessi e finalità condivise all’interno dei quali possono nascere famiglie virtuali e legami reali.

Per interpretare in maniera efficace il bisogno di stabilire relazioni con altre persone tipico della nostra società, i social network devono identificare un minimo comune denominatore tra i propri membri.

LastFM, per esempio, mette in comunicazione gli appassionati degli stessi generi musicali,
FaceBook i compagni di scuola, mentre
LinkedIn chi ha esperienze professionali e competenze affini.

La sfida dei social network è, quindi, quella di collegare persone realmente affini e far nascere relazioni.
Perchè ciò accada è indispensabile profilare gli iscritti e applicare degli efficaci “algoritmi di affinità”. La profilazione può avvenire sia attraverso una compilazione manuale di moduli di iscrizione sia, in maniera più innovativa, tracciando le abitudini reali dei membri.

Le reti sociali sono siti di relazione diffusissimi. Non offrono contenuti ma permettono agli utenti di condividere con amici o colleghi foto, video, messaggi e decine di altre informazioni.

Sommando solo gli utenti dei siti principali si superano i 250 milioni di unità, dieci volte il numero della popolazione online italiana.

MySpace ha oltre 100 milioni di navigatori, Facebook più della metà.
LinkedIn costituisce il più ambizioso tentativo di social network con finalità lavorative.
Tra le tecniche più efficaci per stabilire relazioni significative tra persone, si contano un sistema di profilazione molto accurato, la possibilità di essere raccomandati da altri iscritti e una serie di sistemi che danno visibilità ai rapporti indiretti già esistenti, ma invisibili, tra persone.
LastFM, social network dedicato alla musica, si segnala per due espedienti tecnici che lo rendono sorprendentemente efficace. Da un lato, riuscendo a tracciare gli MP3 ascoltati sul nostro computer effettua una profilazione molto accurata e totalmente automatica dei gusti musicali degli iscritti, dall’altro offre strumenti e algoritmi molto evoluti per trovare persone con i gusti musicali affini, ma anche un sistema di generazione di contenuti da parte degli iscritti che lo trasformano in una sorta di magazine aggiornatissimo.
Facebook è probabilmente il miglior social network personale ma ha un difetto: è troppo chiuso. Utilizza un suo linguaggio per la scrittura di applicazioni e queste possono essere ospitate solo all'interno di Facebook e non altrove.
In FB è molto difficile esportare i propri dati all'esterno e i feed sono quasi sconosciuti. è ancora, come è stato definito, un walled garden, un giardino recintato.




OPEN SOCIAL

OpenSocial, un progetto coordinato da Google ancora in un primo stadio di sviluppo, promette invece di fare quello su Facebook non ancora si fa: installare applicazioni standard e favorire l'interoperabilità dei dati.
Quest'obiettivo si raggiunge offrendo agli sviluppatori un linguaggio e un set di istruzioni comuni e favorendone l'adozione. I numeri promettono bene: alla data di lancio erano più di una decina i servizi che hanno ufficialmente adottato OpenSocial: oltre Google c’è MySpace, Linkedin e Ning.

La prospettiva per gli utenti è ancora più allettante.
Con una piattaforma comune è più facile favorire la libera condivisione di dati tra i diversi social network e i diversi servizi Web.
Potremmo avere un unico sistema di login per i diversi siti, oppure decidere se condividere gli stessi dati su uno e non su un altro servizio.
Il centro della rete non è più il servizio ma noi e le nostre informazioni.

Per concludere, è doveroso un cenno a una nuova tipologia di motori di ricerca che, come il pioneristico Spock, si occupano di rendere reperibili non più le informazioni, ma le persone stesse presenti nei diversi social network.
Blogged with Flock

Giorgio Gaber - Mi fa male il mondo

"È bene chiarire subito che l'importanza di Giorgio Gaber non si limita al solo campo musicale. Oltre che cantautore è stato attore, autore teatrale, uomo di cultura ma soprattutto uno spirito libero e critico che ha sempre affrontato con ironia, intelligenza e lucidità le contraddizioni del nostro tempo, sia quelle di carattere personale che quelle di carattere sociale.

La prima parte della sua storia artistica si svolge negli anni '60, dove si fa apprezzare come chitarrista di jazz e rock. In breve diventa uno dei più apprezzati cantanti italiani, partecipa a festival, vende migliaia di dischi e viene scelto come conduttore di alcune delle più importanti trasmissioni televisive di quegli anni. ..."
"Io credo d'aver sempre avuto il privilegio di andare sul palcoscenico non solo a recitare e a cantare, ma anche a dire quello che penso. È un privilegio grosso che si è trasferito in spettacoli di un certo tipo.

Perché c'è anche altra gente che scrive, sì, quello che sente, ma non quello che pensa.

La sincerità del sentimento forse non diventa anche la possibilità del pensiero (...) è un grosso privilegio il poter andare lì e dire quello che pensi e rivedere se delle cose erano o no degli errori (...).

Il pubblico che arriva è quanto di più disomogeneo possibile, mentre l'unione alla fine, è un'unione emotiva su una carica, su una voglia che è quella di vivere e di cambiare anche le cose."

www.giorgiogaber.org - Introduzione a GG