giovedì 19 novembre 2009

GIU' LE MANI DALL'ACQUA

Dl Ronchi:Camera, fiducia a governo
Il 'cuore' e' liberalizzazione servizi locali, compresa l'acqua


"(ANSA) - ROMA, 18 NOV - L'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi approvando con 320 si' e 270 no la fiducia posta sul decreto legge Ronchi. Il testo e' stato gia' approvato dal Senato; il 'cuore' e' la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l'acqua. Si tratta di un un decreto omnibus: dalla riforma dei servizi pubblici locali, agli spot telefonici alle norme sulla Tirrenia."



La Direttiva 60/2000 dell’Unione Europea recita: “..l’acqua non è un prodotto commerciale, bensì un patrimonio che va protetto“.
L’incultura dell’acqua in Italia, porta a consumare 170 litri di acqua imbottigliata per abitante all’anno, contro una media europea di 85 ed una mondiale di 15, equivalenti a 5 miliardi di contenitori plastici che si trasformano in 100.000 tonnellate/anno di rifiuto urbano.
L’acqua imbottigliata, assoggettata a regimi di controlli spesso lacunosi, ha un costo tra 30 e 50 centesimi, cui si sommano i costi di smaltimento del contenitore, mentre 1.000 litri di acqua da acquedotto, più controllata sul piano chimico-batteriologico, non costano più di 1 euro.

Gli italiani dichiarano che alla base di questo paradosso c’è la convinzione che l’acqua imbottigliata sia più sicura ( 51% ), più “buona” (35%), meno “dura” (14% ).
L’acqua non è una merce.”
Ripetetelo allo specchio ogni mattina: vi darà consapevolezza.
I numeri parlano e ci sussurrano dati che non vogliamo ascoltare.
Un miliardo di persone non ha acqua potabile.
Un milione e ottocentomila bambini muoiono ogni anno per malattie causate dall’acqua inquinata.
Dove va l’acqua? Una tazza di caffè richiede 140 litri di acqua, un paio di jeans 11.000 litri, un’automobile 400.000 litri.
E solo il 3% dell’acqua del pianeta è potabile.

In Italia l’acqua è una risorsa finanziaria e, quindi, viene privatizzata.
Un bene primario si è trasformato in azioni, in asset, in profitto.
L’acqua deve restare in mani pubbliche, le nostre mani.


Il caso di Cesano Boscone:




martedì 10 novembre 2009

MAURIZIO PALLANTE: La decrescita felice

Oggi vi voglio presentare il punto di vista qualificato di uno specialista del settore:

MAURIZIO PALLANTE (Roma, 1947), laureato in lettere, consulente del Ministero dell'Ambiente per l'efficienza energetica, principalmente attivo come saggista.
Fondatore con Mario Palazzetti, Tullio Regge nel 1988 del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE). Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali.



LA DECRESCITA FELICE

Generalmente si crede che la crescita economica consista nella crescita dei beni materiali e immateriali che un sistema economico e produttivo mette a disposizione di una popolazione nel corso di un anno.

In realtà l'indicatore che si utilizza per misurarla, il prodotto interno lordo, si limita a calcolare,e non potrebbe fare diversamente, il valore monetario delle merci, cioè dei prodotti e dei servizi scambiati con denaro.
Il concetto di bene e il concetto di merce non sono equivalenti. Non tutti i beni sono merci e non tutte le merci sono beni.

Il libro di Maurizio Pallante "La Decresita Felice" edito nel 2005 da Editori Riuniti, ha un sottotitolo quanto mai esplicativo: La qualità della vita non dipende dal PIL.
Consiglio a tutti l'acquisto di questo interessante, breve ed illuminante volume, capace davvero di far conoscere un altro mondo. E magari capace di farvi cambiare il vostro.


L'INGANNO DI UN'ECONOMIA CHE SPACCIA LA QUANTITA' PER QUALITA'

E' il titolo della conferenza di Maurizio Pallante svoltasi il 10 aprile 2007 ad Avenza Carrara (MS).
Ve la segnalo qui di seguito e vi consiglio di guardarla ma soprattutto di ascoltarla con molta attenzione .. c'è molto da imparare!

Buona visione.